UE Modifica lo Status di Protezione del Lupo, Bilanciando Conservazione e Preoccupazioni degli Agricoltori
Bruxelles, 16 aprile 2025 – Gli Stati membri dell’UE hanno approvato una modifica dello status legale di protezione del lupo, passando da “strettamente protetto” a “protetto” ai sensi della Direttiva Habitat. La decisione, raggiunta attraverso il Comitato dei Rappresentanti Permanenti (Coreper II), mira a bilanciare il recupero delle popolazioni di lupi con le realtà socio-economiche affrontate dagli agricoltori e dalle comunità rurali. Sebbene accolta con favore dai gruppi agricoli, la mossa ha suscitato preoccupazione tra le organizzazioni ambientaliste, preparando il terreno per un potenziale voto controverso al Parlamento Europeo a maggio 2025.
Un Decennio di Recupero, un Aumento dei Conflitti
Negli ultimi due decenni, dedicati sforzi di conservazione – tra cui il ripristino degli habitat, la protezione legale e programmi di reintroduzione attentamente gestiti – hanno portato a una notevole ripresa delle popolazioni di lupi in tutta Europa. Da un punto basso all’inizio degli anni 2000, i numeri sono aumentati costantemente, con i lupi che ora abitano un numero significativamente più ampio di territori. Tuttavia, questo successo non è stato privo di sfide. Con l’espansione delle popolazioni di lupi, gli incontri con le popolazioni umane – in particolare nelle regioni agricole – sono aumentati, portando a un aumento dei conflitti. La predazione del bestiame, in particolare di pecore e bovini, è diventata una preoccupazione significativa per gli agricoltori, causando perdite economiche e crescenti tensioni tra esseri umani e fauna selvatica.
“Abbiamo assistito a un drammatico aumento del numero di lupi in alcune regioni e, sebbene celebriamo il recupero di questa specie iconica, non possiamo ignorare l’impatto reale che ciò sta avendo sugli agricoltori che cercano semplicemente di guadagnarsi da vivere”, ha affermato Jean-Pierre Dubois, rappresentante dell’Associazione Europea degli Agricoltori. “Le precedenti normative erano semplicemente troppo rigide per affrontare la situazione attuale.”
Un Cambiamento di Status, Non un Diminuzione della Conservazione
La revisione della Direttiva Habitat consente agli Stati membri una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupi, consentendo potenzialmente la caccia o l’abbattimento regolamentati in condizioni scientificamente definite. Tuttavia, i funzionari dell’UE sottolineano che questo cambiamento non significa un indebolimento degli sforzi di conservazione. Gli Stati membri rimangono legalmente obbligati a mantenere uno “stato di conservazione favorevole” per i lupi, compreso il monitoraggio delle tendenze della popolazione, la protezione degli habitat critici e la garanzia della diversità genetica.
“Si tratta di trovare un equilibrio”, ha spiegato la Dott.ssa Anya Sharma, biologa della fauna selvatica presso la Commissione Europea. “Non stiamo abbandonando il nostro impegno per la conservazione del lupo. Stiamo semplicemente riconoscendo che un approccio valido per tutti non è sostenibile a lungo termine. Ciò consente agli Stati membri di adattare le loro strategie di gestione alle sfide specifiche che devono affrontare.”
La revisione consente anche strategie di gestione localizzate, potenzialmente inclusa la restrizione temporanea o regolamentata della caccia in base alla dinamica della popolazione specifica e alle circostanze locali. Fondamentalmente, l’UE continuerà a fornire sostegno finanziario e risarcimenti agli agricoltori colpiti dalla predazione del lupo, nonché finanziamenti per misure preventive come cani da guardia per il bestiame e recinzioni protettive.
Reazioni Contrastanti: Conservazione contro Mezzi di Sussistenza
La decisione ha ricevuto una risposta prevedibilmente divisa. I gruppi agricoli e diversi Stati membri hanno accolto con favore la mossa come un passo necessario per affrontare i conflitti tra uomo e fauna selvatica e proteggere i mezzi di sussistenza degli agricoltori. I rappresentanti sostengono che le precedenti normative erano eccessivamente restrittive e non affrontavano adeguatamente l’impatto economico della predazione del lupo.
Tuttavia, le organizzazioni ambientaliste hanno espresso serie preoccupazioni sul fatto che la revisione possa minare gli sforzi di conservazione del lupo e portare a pratiche di caccia insostenibili. “Indebolire lo status di protezione dei lupi è un passo indietro pericoloso”, ha avvertito Elena Rossi, portavoce della Lega per la Protezione della Fauna Selvatica. “Apre la porta alla caccia non regolamentata e potrebbe compromettere i progressi compiuti nel ripristino delle popolazioni di lupi.”
Anche alcuni scienziati hanno sollevato preoccupazioni sulla base scientifica della decisione, sostenendo che mancano dati sufficienti o non tengono adeguatamente conto degli impatti ecologici a lungo termine. Sostengono meccanismi di monitoraggio e applicazione rigorosi per prevenire pratiche di caccia insostenibili e garantire la sostenibilità a lungo termine delle popolazioni di lupi.
La Strada da Percorrere: Voto Parlamentare e Futuro della Gestione del Lupo
La decisione ora spetta al Parlamento Europeo, dove si prevede che sarà dibattuta a maggio 2025. L’esito del voto parlamentare sarà fondamentale per plasmare il futuro della gestione del lupo in Europa.
“Prevediamo un dibattito vivace in Parlamento”, ha affermato il deputato europeo Klaus Schmidt, membro della Commissione per l’ambiente. “Ci sono opinioni forti da entrambe le parti e dobbiamo garantire che qualsiasi decisione finale sia basata su solide basi scientifiche e tenga conto delle esigenze sia degli agricoltori che degli ambientalisti.”
Il monitoraggio continuo, la ricerca e la collaborazione tra Stati membri, organizzazioni ambientaliste e comunità locali saranno essenziali per garantire la conservazione a lungo termine dei lupi e la pacifica convivenza tra uomo e fauna selvatica. La revisione da parte dell’UE dello status di protezione del lupo rappresenta un cambiamento significativo nella politica di gestione della fauna selvatica e i prossimi mesi saranno fondamentali per determinarne il successo finale.
Fonti:
- ANSA (16 aprile 2025): Ha riferito sull’approvazione del Coreper II e ha evidenziato l’obiettivo di bilanciare la conservazione con le esigenze socio-economiche.
- Repubblica (16 aprile 2025): Ha confermato l’approvazione del Coreper II e ha sottolineato l’allineamento con la Convenzione di Berna. L’articolo ha anche notato le preoccupazioni dei gruppi ambientalisti.
