Torre Milano: Inizia il Processo per Abusi Edilizi e Speculazione Fondiaria che Scuote lo Skyline di Milano

Milano, Italia – 11 aprile 2025 – Oggi, a Milano, è iniziato un processo storico riguardante presunte pratiche edilizie abusive e speculazioni fondiarie legate alla costruzione del grattacielo Torre Milano. Il caso, che coinvolge otto individui – tra cui sviluppatori, progettisti, tecnici e funzionari comunali attuali ed ex – insieme al Comune di Milano stesso, rappresenta la prima sfida legale derivante da indagini più ampie sulle pratiche di pianificazione urbana in città e solleva seri interrogativi su trasparenza, responsabilità e applicazione delle normative edilizie.

Introduzione

La Torre Milano, un elemento distintivo del paesaggio di Via Stresa, è ora al centro di una battaglia legale che potrebbe ridisegnare l’approccio di Milano allo sviluppo urbano. L’apertura del processo odierna segnala un’escalation significativa nell’esame della costruzione del grattacielo e dei processi che ne hanno consentito il raggiungimento dell’altezza attuale. L’accusa sostiene una serie di violazioni, tra cui costruzione abusiva, trasferimento non autorizzato di spazi sotterranei e riclassificazione del progetto per eludere normative più severe. Migliaia di famiglie che hanno acquistato appartamenti all’interno dell’edificio attendono con ansia l’esito, mentre gruppi di cittadini chiedono una soluzione legislativa nazionale per affrontare le preoccupazioni diffuse.

Il Cuore delle Accuse: Una Rete di Violazioni

Il caso dell’accusa si basa su una serie di accuse interconnesse, che dipingono un quadro di violazioni sistematiche delle normative urbanistiche e dei codici edilizi. Queste includono:

  • Costruzione Abusiva e Speculazione Fondiaria: L’accusa principale è che la costruzione del grattacielo abbia violato le normative urbanistiche e i codici edilizi stabiliti, compresi i problemi relativi all’altezza dell’edificio, alla densità e al rispetto delle restrizioni di zonizzazione.
  • Trasferimento di Spazi Sotterranei: Un’accusa centrale e controversa è che gli sviluppatori abbiano trasferito illegalmente spazi sotterranei inutilizzati da edifici esistenti per aumentare l’altezza della nuova torre. Questa manovra, sostiene l’accusa, avrebbe eluso le restrizioni sull’altezza, consentendo la costruzione di un edificio di 24 piani che raggiunge gli 82 metri – un’altezza che non sarebbe stata consentita secondo le normative standard. Questo trasferimento violerebbe presumibilmente una delibera del consiglio comunale del 2017 che proibisce esplicitamente tali pratiche.
  • Riclassificazione come “Ristrutturazione”: L’accusa sostiene che il progetto sia stato impropriamente riclassificato come “ristrutturazione”, una designazione che ha permesso agli sviluppatori di evitare i controlli più rigorosi e i requisiti associati a un progetto di costruzione su vasta scala. Questa riclassificazione avrebbe eluso la necessità di un adeguato “piano di attuazione” per i servizi pubblici, potenzialmente influenzando le infrastrutture e le risorse disponibili per i residenti dell’edificio.
  • Violazione della Delibera del 2017: Il presunto trasferimento di spazi sotterranei viola direttamente una delibera del consiglio comunale del 2017 che proibiva esplicitamente il trasferimento di spazi dai livelli sotterranei per aumentare l’altezza degli edifici.

Individui ed Entità Sotto Esame

Attualmente sono a processo otto individui, che rappresentano una serie di ruoli all’interno del progetto. Ciò include sviluppatori responsabili della costruzione complessiva, progettisti che hanno redatto i piani, tecnici che hanno supervisionato l’implementazione e funzionari comunali attuali ed ex coinvolti nel processo di approvazione. In particolare, Giovanni Oggioni, un ex alto funzionario comunale, è tra gli accusati ed è attualmente agli arresti domiciliari in una separata indagine per corruzione. Il suo coinvolgimento è considerato particolarmente significativo, suggerendo un potenziale sistema di abusi.

Anche il Comune di Milano è implicato nel procedimento legale, sollevando interrogativi sulla supervisione e l’applicazione delle normative urbanistiche. Inoltre, Opm Srl, la società di costruzioni responsabile della costruzione del grattacielo, è stata nominata potenzialmente responsabile dei danni da un residente che rappresenta la comunità locale.

Preoccupazioni dei Cittadini e Ricerca di Responsabilità

Il processo della Torre Milano ha acceso significative preoccupazioni tra i residenti dell’edificio, molti dei quali hanno acquistato appartamenti senza essere consapevoli delle presunte irregolarità che circondano la sua costruzione. Migliaia di famiglie ora affrontano l’incertezza sulla legalità delle loro case e le potenziali conseguenze del processo in corso.

I cittadini colpiti si sono organizzati nel “Comitato famiglie sospese – Vite in attesa” e stanno attivamente cercando una soluzione legislativa nazionale per affrontare il diffuso problema degli edifici costruiti illegalmente. Sostengono che la situazione attuale richieda una revisione completa delle normative e dei meccanismi di applicazione della pianificazione urbana per prevenire il ripetersi di incidenti simili in futuro. Il comitato chiede trasparenza e responsabilità da tutte le parti coinvolte, inclusi sviluppatori, funzionari comunali e organismi di regolamentazione.

Stato Attuale e Prospettive Future

Il processo è attualmente in corso, con l’udienza odierna incentrata su questioni preliminari e procedurali. Nei prossimi mesi, il tribunale ascolterà testimonianze, esaminerà documenti e prenderà in considerazione le argomentazioni sia dell’accusa che della difesa. Le aree chiave di interesse includeranno probabilmente la legalità del trasferimento di spazi sotterranei, se la classificazione del progetto come “ristrutturazione” fosse appropriata e il ruolo di Giovanni Oggioni.

L’esito del processo potrebbe avere implicazioni di vasta portata per i futuri progetti di sviluppo urbano a Milano. Una condanna potrebbe portare a un’applicazione più rigorosa delle normative edilizie, a un maggiore controllo delle domande di pianificazione e a una rinnovata enfasi sulla trasparenza e la responsabilità nel processo di sviluppo urbano. Potrebbe anche stabilire un precedente per affrontare casi simili di presunta costruzione illegale in tutta Italia. Il processo è seguito da vicino da urbanisti, esperti legali e cittadini, poiché rappresenta un test critico dell’impegno di Milano a sostenere lo stato di diritto e garantire uno sviluppo urbano responsabile.

Fonti: