Torino nel Vortice delle Proteste Climatiche: Attacchi Simbolici a Intesa Sanpaolo e Contro la Nuova Autostrada

Torino, 11 aprile 2025 – Una giornata di intense proteste ha scosso il centro di Torino, con attivisti di Fridays for Future e Extinction Rebellion che hanno preso di mira la sede di Intesa Sanpaolo e manifestato contro il progetto di estensione autostradale, il decreto sicurezza e la controversa legge contro l’“eco-vandalismo”. Le azioni, caratterizzate da un forte impatto visivo e simbolico, mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica e a esercitare pressione sul governo e sulle istituzioni finanziarie.

Fin dalle prime ore della mattinata, gruppi di attivisti si sono radunati in Piazza Castello, il cuore pulsante della città, per poi dirigersi verso il grattacielo Intesa Sanpaolo, simbolo del potere finanziario e delle politiche che, a loro avviso, contribuiscono alla crisi climatica. La manifestazione si è svolta in modo pacifico, ma determinato, con cori, striscioni e cartelli che denunciavano l’inazione dei governi di fronte all’emergenza climatica e l’impatto devastante delle attività umane sull’ambiente.

L’azione più eclatante si è verificata davanti alla sede della banca, dove alcuni attivisti si sono cosparsi di una sostanza oleosa, simulando le conseguenze di un disastro ambientale. L’immagine, forte e scioccante, ha attirato l’attenzione dei passanti e dei media, generando un acceso dibattito sui social network. Gli attivisti hanno spiegato che l’azione simbolica mira a denunciare il ruolo delle banche nel finanziamento di progetti dannosi per l’ambiente, come l’estrazione di combustibili fossili e la deforestazione.

“Siamo qui per dire basta al finanziamento della distruzione,” ha dichiarato Giulia Rossi, portavoce di Fridays for Future Torino. “Le banche come Intesa Sanpaolo sono complici della crisi climatica, perché continuano a investire in attività che aggravano il problema. Chiediamo un cambiamento radicale, una transizione verso un’economia sostenibile e rispettosa dell’ambiente.”

Parallelamente, un altro gruppo di attivisti ha preso di mira il cantiere della nuova autostrada, bloccando il traffico e affiggendo striscioni che denunciavano l’impatto ambientale dell’opera. Gli attivisti sostengono che l’estensione autostradale è un progetto obsoleto e dannoso, che contribuirà ad aumentare le emissioni di gas serra e a distruggere ecosistemi preziosi.

“Questa autostrada è un errore,” ha affermato Marco Bianchi, attivista di Extinction Rebellion. “È un progetto che va contro gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di protezione dell’ambiente. Chiediamo al governo di fermare i lavori e di investire in alternative sostenibili, come il trasporto pubblico e la mobilità ciclabile.”

Le proteste di oggi si inseriscono in un contesto di crescente sensibilizzazione nei confronti della crisi climatica e di mobilitazione dei movimenti ambientalisti. Negli ultimi anni, le manifestazioni di Fridays for Future e Extinction Rebellion hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e hanno esercitato pressione sui governi e sulle istituzioni per adottare misure più ambiziose per la protezione dell’ambiente.

Tuttavia, le proteste sono state anche oggetto di critiche e di repressione. Il governo italiano ha infatti approvato una legge che punisce gli atti di “eco-vandalismo”, ovvero i danneggiamenti a beni pubblici o privati compiuti in nome della tutela dell’ambiente. La legge è stata criticata dai movimenti ambientalisti, che la considerano una forma di repressione della libertà di espressione e di diritto alla protesta.

Oggi, durante le manifestazioni, alcuni attivisti hanno esposto immagini dei ministri responsabili dell’approvazione della legge, accusandoli di voler criminalizzare la protesta ambientale.

“Questa legge è un tentativo di intimidire e di silenziare chi si batte per la difesa dell’ambiente,” ha dichiarato Elena Verdi, avvocata e attivista per i diritti civili. “È una legge che viola i principi fondamentali della democrazia e della libertà di espressione. Noi non ci lasceremo intimidire e continueremo a lottare per un futuro sostenibile.”

Le proteste di oggi a Torino hanno sollevato un acceso dibattito sull’emergenza climatica, sul ruolo delle istituzioni finanziarie e sulla libertà di protesta. Gli attivisti hanno ribadito il loro impegno a continuare a lottare per un futuro sostenibile, denunciando le politiche che, a loro avviso, contribuiscono alla distruzione dell’ambiente e chiedendo un cambiamento radicale nel modo in cui la società produce e consuma.

La polizia ha monitorato attentamente le manifestazioni, intervenendo per garantire l’ordine pubblico e prevenire atti di vandalismo. Non si sono registrati scontri o feriti. Al termine delle proteste, alcuni attivisti sono stati identificati e sanzionati per violazione delle norme sull’ordine pubblico.

Le immagini delle proteste di oggi a Torino hanno fatto il giro del mondo, attirando l’attenzione dei media internazionali e alimentando il dibattito sulla crisi climatica e sulla necessità di un’azione urgente per proteggere l’ambiente.

Il movimento ambientalista italiano si prepara a nuove mobilitazioni nelle prossime settimane, con l’obiettivo di esercitare pressione sul governo e sulle istituzioni per adottare misure più ambiziose per la protezione dell’ambiente e la transizione verso un’economia sostenibile. La lotta per il clima è appena iniziata.