Sefcovic vola a Washington in un momento cruciale per i negoziati commerciali tra UE e USA
Washington D.C. – Il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, Maros Sefcovic, si recherà a Washington domenica per un round cruciale di negoziati con funzionari statunitensi, focalizzato sulla risoluzione di dispute commerciali di lunga data riguardanti i dazi su acciaio, alluminio e altri beni. L’Unione Europea cerca un accordo globale ed equilibrato, ma rimane pronta ad implementare una tassa digitale sulle grandi aziende tecnologiche se i colloqui dovessero fallire, aumentando così la posta in gioco per entrambe le parti. La situazione è considerata eccezionalmente fragile, con potenziali ripercussioni economiche per l’UE stimate in 52 miliardi di euro.
Un delicato equilibrio: dazi e tasse sulla tecnologia
Il fulcro della disputa ruota attorno ai dazi imposti dall’amministrazione Trump nel 2018 sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’UE, adducendo preoccupazioni per la sicurezza nazionale. L’UE ha reagito con dazi sui prodotti statunitensi, innescando un ciclo di crescenti tensioni commerciali. Sebbene entrambe le parti abbiano espresso il desiderio di ridurre la tensione, permangono ostacoli significativi.
La visita di Sefcovic arriva in un momento particolarmente delicato, poiché l’UE si avvicina alla scadenza per l’implementazione della sua proposta di tassa digitale. Questa imposta, rivolta ai ricavi delle grandi multinazionali tecnologiche – molte delle quali con sede negli Stati Uniti – è stata un importante punto di contesa con Washington. Gli Stati Uniti sostengono che l’imposta sia discriminatoria e colpisca ingiustamente le aziende americane.
“Ci impegniamo a trovare una soluzione che affronti le preoccupazioni di entrambe le parti”, ha dichiarato un alto funzionario dell’UE. “Tuttavia, siamo fermi nella nostra convinzione che un sistema fiscale equo e giusto sia essenziale. Abbiamo chiarito che, se non si raggiunge un accordo più ampio, procederemo con la tassa digitale”.
Le poste in gioco sono alte: impatto economico e considerazioni geopolitiche
Il potenziale impatto economico di una continua disputa commerciale è sostanziale. La Commissione Europea stima che i dazi attualmente in vigore costino alle imprese dell’UE miliardi di euro all’anno. La proposta di tassa digitale, se implementata, potrebbe ulteriormente esacerbare le tensioni e portare a misure di ritorsione da parte degli Stati Uniti.
“La cifra di 52 miliardi di euro rappresenta una stima conservativa dei potenziali danni economici”, ha spiegato la Dott.ssa Ingrid Schmidt, economista commerciale presso il Centre for European Policy Studies. “Una prolungata guerra commerciale potrebbe interrompere le catene di approvvigionamento, ridurre gli investimenti e, in definitiva, danneggiare la crescita economica su entrambi i lati dell’Atlantico”.
Oltre alle implicazioni economiche, la disputa commerciale ha anche ramificazioni geopolitiche. Un rapporto teso tra l’UE e gli Stati Uniti potrebbe indebolire la cooperazione transatlantica su altre questioni critiche, come il cambiamento climatico, la sicurezza e la salute globale.
Principali questioni sul tavolo negoziale
Diverse questioni chiave dovrebbero dominare le discussioni a Washington. Queste includono:
- Dazi su acciaio e alluminio: L’UE cerca un impegno da parte degli Stati Uniti per rimuovere i dazi, o almeno ridurli significativamente. Gli Stati Uniti, a loro volta, probabilmente chiederanno concessioni all’UE su altre barriere commerciali.
- Tassa digitale: L’UE spera di raggiungere un accordo multilaterale sulla tassazione digitale attraverso l’OCSE, ma è pronta a implementare la propria imposta se non verrà trovata una soluzione globale.
- Commercio agricolo: Gli Stati Uniti cercano da tempo un maggiore accesso al mercato dell’UE per i propri prodotti agricoli, mentre l’UE è preoccupata di mantenere i propri standard agricoli.
- Privacy dei dati: Le differenze nelle normative sulla privacy dei dati tra l’UE e gli Stati Uniti rimangono un ostacolo significativo a relazioni commerciali più strette.
Una finestra di opportunità?
Nonostante le sfide, alcuni analisti ritengono che ci sia una finestra di opportunità per raggiungere una svolta. L’amministrazione Biden ha segnalato la volontà di impegnarsi in un dialogo costruttivo con l’UE e c’è un crescente riconoscimento da entrambe le parti della necessità di riparare le relazioni transatlantiche.
“Il clima politico è cambiato”, ha affermato il Professor David Miller, specialista delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e UE presso la Georgetown University. “C’è un desiderio condiviso di superare l’approccio conflittuale del passato e costruire una relazione più cooperativa. Tuttavia, il successo dipenderà dalla volontà di entrambe le parti di scendere a compromessi”.
Cosa aspettarsi dopo gli incontri
L’esito della visita di Sefcovic rimane incerto. Sebbene sia improbabile che venga raggiunto un accordo globale in un singolo round di negoziati, gli osservatori osserveranno attentamente i segnali di progresso.
“Siamo cautamente ottimisti”, ha detto il funzionario dell’UE. “Crediamo che sia possibile un risultato reciprocamente vantaggioso, ma ciò richiederà un vero impegno da entrambe le parti per trovare un terreno comune”.
Se non verranno compiuti progressi significativi, l’UE dovrebbe procedere con la sua tassa digitale, potenzialmente innescando un nuovo round di tensioni commerciali. Le poste in gioco sono alte e il futuro delle relazioni commerciali transatlantiche è in bilico. Gli incontri a Washington questo fine settimana saranno un test critico dell’impegno di entrambe le parti per trovare una soluzione.
