Riconquistare l’Italia: Come le Terre Confiscate alla Mafia Fioriscono di Speranza – L’Iniziativa “E!State Liberi” di Libera si Espande in Tutta la Nazione

Un’iniziativa estiva sta trasformando terreni sottratti alla criminalità organizzata in spazi di lavoro, educazione e aggregazione sociale, offrendo un potente simbolo di resistenza e rigenerazione.

Roma, Italia – 10 aprile 2025 – In tutta Italia, sta prendendo piede una silenziosa rivoluzione. Campi un tempo controllati dalla Mafia stanno ora sbocciando con prodotti biologici, fattorie abbandonate risuonano di risate durante laboratori didattici e comunità segnate da decenni di criminalità organizzata stanno trovando nuove vie verso la prosperità. Questa trasformazione è in gran parte merito di Libera, un’organizzazione italiana dedicata alla lotta contro la criminalità organizzata attraverso la confisca dei beni e il loro riutilizzo sociale, e della sua iniziativa annuale “E!State Liberi”. Quest’estate, il programma si espande offrendo oltre 160 esperienze in tutto il paese, fornendo opportunità di lavoro pratico, istruzione e dialogo su terreni restituiti dalla presa della Mafia. https://www.libera.it/

Dalla Confisca al Bene Sociale: Una Storia di Riconquista

Per decenni, l’Italia ha combattuto la pervasiva influenza di gruppi criminali organizzati come la Cosa Nostra, la ‘Ndrangheta e la Camorra. Mentre gli sforzi delle forze dell’ordine si sono concentrati su arresti e processi, una svolta cruciale è arrivata con la legislazione che permetteva la confisca dei beni legati ad attività criminali. Il quadro giuridico, evolutosi attraverso leggi come la legge Rognoni-La Torre (1982) e successive modifiche, ha permesso allo Stato di sequestrare proprietà derivanti da o utilizzate in connessione con la criminalità organizzata. Tuttavia, il semplice sequestro delle proprietà non era sufficiente. Il vero potenziale risiedeva nel riutilizzare questi beni per il bene sociale – una visione sostenuta da Libera, fondata nel 1995 da Luigi Ciotti. https://www.treccani.it/enciclopedia/legge-rognoni-la-torre/

“Non ci limitiamo a confiscare i beni; riconquistiamo dignità e speranza”, spiega Ciotti. “Mandiamo un messaggio che il crimine non paga e che un futuro migliore è possibile.” Libera è diventata una forza trainante in questo processo, sostenendo riforme legislative e, soprattutto, implementando progetti che infondono nuova vita a terreni confiscati. L’organizzazione gestisce attualmente oltre 300 proprietà in tutta Italia, fornendo lavoro a oltre 1.000 persone.

“E!State Liberi”: Un’Estate di Empowerment

L’iniziativa “E!State Liberi” rappresenta un’espansione significativa del lavoro di Libera. Ogni estate, volontari e partecipanti da tutta Italia e dall’estero convergono su proprietà confiscate per partecipare a una vasta gamma di esperienze. Queste rientrano in quattro categorie principali:

  • Progetti Agricoli: Coltivare terreni confiscati per creare aziende agricole sostenibili, produrre prodotti biologici e fornire opportunità di lavoro ai residenti locali. Queste aziende agricole non riguardano solo la produzione alimentare; si tratta di ripristinare la terra e fornire un’alternativa economica praticabile all’attività criminale. Nel 2024, questi progetti hanno prodotto oltre 500 tonnellate di prodotti biologici, generando circa 800.000 euro di entrate.
  • Programmi Educativi: Ospitare workshop, seminari e campi estivi per sensibilizzare sulla Mafia, sul suo impatto sulla società e sull’importanza dell’impegno civico. Questi programmi si rivolgono sia ai giovani che agli adulti, promuovendo una cultura della resistenza e promuovendo valori etici. Nel 2024, oltre 5.000 persone hanno partecipato a questi programmi educativi.
  • Servizi Sociali: Fornire alloggio, supporto e servizi di riabilitazione alle vittime della criminalità organizzata, comprese donne e bambini che fuggono da situazioni abusive. Libera riconosce che combattere la Mafia richiede affrontare il costo umano delle sue attività. L’organizzazione fornisce alloggi sicuri a oltre 100 vittime ogni anno.
  • Sviluppo Comunitario: Implementare progetti che affrontano le esigenze locali, promuovono l’inclusione sociale e favoriscono un senso di proprietà comunitaria. Ciò include il restauro di edifici abbandonati, la creazione di spazi pubblici e il sostegno alle imprese locali.

Nel 2024, l’iniziativa ha attirato una vasta gamma di partecipanti, da studenti e pensionati a assistenti sociali e attivisti ambientali. Quest’anno, gli organizzatori prevedono una partecipazione ancora maggiore, alimentata da una crescente consapevolezza dell’impatto del programma.

Storie di Successo: Da Fortezze della Mafia a Comunità Vivaci

L’impatto del lavoro di Libera è visibile nelle comunità di tutta Italia. A Piana degli Albanesi, in Sicilia, un’ex roccaforte della Mafia è stata trasformata in una fiorente cooperativa agricola. I residenti locali, un tempo intimiditi dalla criminalità organizzata, ora lavorano la terra, producendo prodotti biologici di alta qualità ed esportandoli in tutta Europa. La cooperativa genera oltre 200.000 euro di entrate annuali, fornendo mezzi di sussistenza sostenibili a oltre 50 famiglie.

Allo stesso modo, a San Giuseppe Jato, in Sicilia, un’azienda agricola confiscata è stata convertita in un centro sociale, che offre programmi educativi, attività ricreative e servizi di supporto alle vittime della criminalità organizzata. Il centro è diventato un punto di riferimento per la vita comunitaria, fornendo uno spazio sicuro e accogliente ai residenti per connettersi e ricostruire le proprie vite.

A Castrovillari, in Calabria, una tenuta confiscata è stata riutilizzata come centro per l’innovazione sociale, ospitando workshop, seminari e programmi di formazione sullo sviluppo sostenibile e sull’impegno civico. Il centro sta attirando imprenditori e innovatori sociali da tutta la regione, promuovendo una cultura della creatività e della collaborazione.

La storia di L., una donna che è fuggita da una città controllata dalla Mafia con l’aiuto di Libera, esemplifica l’impegno dell’organizzazione nel proteggere le persone vulnerabili. Come riportato su The New Yorker, Libera ha fornito a L. alloggi sicuri, supporto emotivo e opportunità per ricostruire la sua vita, permettendole di sfuggire al ciclo di violenza e intimidazione. https://www.newyorker.com/magazine/2018/03/19/the-women-who-fight-the-mafia

Un Momento in Crescita: Una Tendenza Europea

Il lavoro pionieristico dell’Italia nella confisca dei beni e nel loro riutilizzo sociale sta guadagnando terreno in tutta Europa. Mentre l’Italia rimane all’avanguardia di questo movimento, altri paesi stanno sempre più adottando approcci simili. La Spagna, ad esempio, ha implementato una legislazione che consente la confisca dei beni legati alla criminalità organizzata e diversi altri paesi europei stanno esplorando misure simili.

“Il lavoro di Libera è fondamentale per rompere il ciclo della criminalità organizzata”, spiega Anna Sergi, criminologa all’Università di Essex. “Fornendo opportunità di istruzione e lavoro, stanno dando alle comunità i mezzi per resistere alla Mafia.”

Anche i benefici economici sono significativi. I beni confiscati rappresentano una notevole risorsa economica e il loro riutilizzo può generare entrate, creare posti di lavoro e stimolare le economie locali. Uno studio del 2023 della Commissione Europea ha stimato che il riutilizzo sociale dei beni confiscati potrebbe generare oltre 1 miliardo di euro di entrate annuali in tutta Europa.

Sfide e Prospettive Future

Nonostante i progressi compiuti, rimangono diverse sfide. Gli ostacoli burocratici, la mancanza di finanziamenti e la resistenza delle organizzazioni criminali continuano a rappresentare degli ostacoli. Semplificare il processo di confisca dei beni e del loro riutilizzo richiede una maggiore coordinazione tra le agenzie governative e un maggiore sostegno finanziario.

Guardando al futuro, Libera prevede di ampliare la portata dei suoi progetti di riutilizzo sociale per includere altri tipi di beni confiscati, come aziende e strumenti finanziari. L’organizzazione sta inoltre esplorando modelli di finanziamento innovativi, come gli obblighi di impatto sociale e il crowdfunding, per garantire la sostenibilità a lungo termine dei suoi progetti.

Vincenza Rando, avvocata di Libera e senatrice italiana, sta sostenendo riforme legislative per affrontare queste sfide. “Dobbiamo creare un sistema più trasparente e responsabile per la gestione dei beni confiscati”, spiega. “Ciò richiederà una maggiore collaborazione tra agenzie governative, organizzazioni della società civile e settore privato.”

Un Simbolo di Speranza e Rigenerazione

L’iniziativa “E!State Liberi” di Libera è più di un semplice programma estivo; è un potente simbolo di speranza e rigenerazione. Riconquistando terreni sottratti alla Mafia e riutilizzandoli a beneficio delle comunità, Libera sta inviando un chiaro messaggio che il crimine non paga e che un futuro migliore è possibile. Il lavoro dell’organizzazione serve da ispirazione per altre comunità in tutto il mondo che cercano di affrontare le sfide della criminalità organizzata e di costruire una società più giusta ed equa. Mentre il sole tramonta sui campi fioriti di terra riconquistata, si sta scrivendo un nuovo capitolo – uno di resilienza, empowerment e del potere duraturo dello spirito umano.