Un Testimonianza Cambiante Rianima Vecchi Interrogativi sul Caso Emanuela Orlandi

La recente testimonianza di un’ex compagna di classe davanti a una commissione parlamentare italiana ha introdotto nuove complessità nell’eterno mistero di Emanuela Orlandi, rivelando incongruenze con una dichiarazione rilasciata quasi 41 anni fa.

Roma, Italia – 11 aprile 2025 – La scomparsa di Emanuela Orlandi, la quindicenne figlia di un dipendente vaticano, rimane uno dei misteri irrisolti più sconcertanti d’Italia. Una recente audizione davanti alla commissione parlamentare incaricata di indagare sul caso ha portato alla luce una nuova testimonianza di Sabrina Calitti, un’ex compagna di classe di Orlandi, aggiungendo un ulteriore livello di complessità all’indagine decennale. Calitti ha testimoniato di aver visto Orlandi da sola il giorno della sua scomparsa e ha ricordato una telefonata dalla loro scuola di musica, durante la quale Orlandi aveva menzionato di avere un appuntamento. Tuttavia, i commissari hanno notato discrepanze tra questo racconto e una dichiarazione fornita da Calitti alle autorità nel 1983, sollevando interrogativi sull’accuratezza dei suoi ricordi e potenzialmente complicando le indagini in corso.

La Scomparsa e il Suo Mistero Duraturo

Il 22 giugno 1983, Emanuela Orlandi è scomparsa dopo aver lasciato la sua casa per recarsi a una lezione di musica a Roma. Il caso ha rapidamente catturato l’attenzione della nazione, alimentato da speculazioni che lo collegavano a una serie di possibilità, tra cui il tentativo di assassinio di Papa Giovanni Paolo II, il mondo opaco delle finanze vaticane e la Guerra Fredda. Nonostante numerose indagini da parte delle autorità italiane e del Vaticano, Orlandi non è mai stata trovata e le circostanze della sua scomparsa rimangono avvolte nel mistero.

Il caso ha conosciuto una nuova ondata di interesse pubblico con l’uscita della serie documentaristica Netflix del 2022 “Vatican Girl”, che ha portato la storia a una nuova generazione di spettatori e ha riacceso le richieste di un’indagine approfondita. Alla fine del 2023, è stata istituita una commissione parlamentare per esaminare il caso e, all’inizio del 2024, sia il Vaticano che i pubblici ministeri romani hanno avviato nuove indagini.

La Testimonianza di Calitti: Un Racconto che Cambia

La recente comparsa di Sabrina Calitti davanti alla commissione parlamentare ha segnato un momento significativo nella rinnovata indagine. Calitti ha testimoniato che il giorno della scomparsa di Orlandi, aveva incontrato la sua compagna di classe da sola in Corso Rinascimento, una trafficata strada nel centro di Roma. Ha poi raccontato di una telefonata ricevuta alla loro scuola di musica, durante la quale Orlandi aveva menzionato di avere un appuntamento, ma non aveva specificato la natura o il luogo.

Tuttavia, i commissari hanno rapidamente notato incongruenze tra questa testimonianza e una dichiarazione fornita da Calitti alle autorità il 1° luglio 1983. Secondo una trascrizione della dichiarazione del 1983 esaminata da questa testata, Calitti aveva affermato di non aver visto Orlandi il giorno della sua scomparsa e di non essere a conoscenza di eventuali appuntamenti che Orlandi potesse avere. Questa discrepanza ha immediatamente destato l’attenzione della commissione.

“La differenza tra la sua dichiarazione del 1983 e la sua recente testimonianza è significativa”, ha affermato un commissario che ha richiesto l’anonimato a causa della delicatezza delle indagini in corso. “Stiamo esaminando meticolosamente le ragioni di queste incongruenze. Si è trattato di una perdita di memoria dopo tanti anni? Oppure c’è qualcosa di più? Stiamo anche valutando se fattori esterni possano aver influenzato i suoi ricordi.”

Esame delle Indagini Passate e Accuse di Ostruzionismo

La rivelazione di incongruenze nella testimonianza di Calitti ha portato a un rinnovato esame delle indagini precedenti sulla scomparsa di Orlandi. Gli investigatori stanno riesaminando le dichiarazioni dei testimoni, i rapporti di polizia e i materiali d’archivio, cercando di identificare eventuali altre discrepanze o indizi trascurati.

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, che ha instancabilmente cercato la verità per decenni, ha a lungo sostenuto che il Vaticano stia trattenendo informazioni e ha accusato l’istituzione di tentare di ostacolare l’inchiesta parlamentare. Considera le incongruenze nella testimonianza di Calitti come un’ulteriore prova di un deliberato tentativo di confondere le acque e nascondere la verità.

“Per anni ci è stato detto che è stato fatto tutto il possibile per trovare Emanuela”, ha dichiarato Pietro Orlandi in una recente intervista. “Ma queste incongruenze dimostrano che qualcosa non va. Qualcuno non sta dicendo tutta la verità. Il Vaticano è sempre stato segreto e credo che sappia più di quanto non stia rivelando.”

La Risposta del Vaticano e le Indagini in Corso

Il Vaticano ha riconosciuto l’esistenza di un fascicolo sul caso Orlandi, confermato da Alessandro Diddi, il Promotore di Giustizia del Vaticano. Diddi ha affermato che il fascicolo contiene tutta la documentazione disponibile relativa al caso e che viene messo a disposizione della commissione parlamentare. Domenico Giani, ex comandante della polizia del Vaticano, ha confermato di aver compilato un fascicolo nel 2012 su richiesta dell’Arcivescovo Georg Gänswein, ma lo ha descritto come una ricostruzione storica degli eventi, piuttosto che come un fascicolo investigativo completo.

Sebbene i funzionari vaticani abbiano espresso la loro disponibilità a collaborare con la commissione parlamentare, Pietro Orlandi rimane scettico, sostenendo che l’istituzione è più interessata a proteggere la sua reputazione che a scoprire la verità.

Attualmente, sia il Vaticano che i pubblici ministeri romani stanno conducendo indagini separate, lavorando in parallelo con la commissione parlamentare. Si spera che questi sforzi combinati possano finalmente far luce sulla verità dietro la scomparsa di Emanuela Orlandi e portare un po’ di pace alla sua famiglia.

Domande Irrisolte e Possibili Collegamenti

Gli investigatori stanno anche esplorando varie piste, tra cui possibili collegamenti con il tentativo di assassinio di Papa Giovanni Paolo II nel 1981. Alcune teorie suggeriscono un legame tra i due eventi, sostenendo che Orlandi potrebbe aver scoperto involontariamente informazioni relative al complotto contro il Papa. Inoltre, gli investigatori stanno esaminando possibili collegamenti con la mafia italiana e la crisi degli abusi sessuali clericali, entrambi collegati al Vaticano in passato.

Sebbene la verità rimanga sfuggente, il rinnovato interesse per il caso e le indagini in corso offrono un barlume di speranza che, dopo più di quattro decenni, il mistero di Emanuela Orlandi possa finalmente essere risolto. La commissione parlamentare dovrebbe continuare la sua inchiesta per diversi mesi e i pubblici ministeri del Vaticano e di Roma hanno promesso di continuare le loro indagini fino a quando non saranno state esaurite tutte le piste.