Mare Aperto 25: La Marina Italiana Guida un’Esercitazione su Larga Scala Simulando una Minaccia CBRN nei Pressi di Civitavecchia

L’esercitazione testa il coordinamento inter-agenzie e la preparazione in un contesto di sicurezza complesso

Civitavecchia, Italia – 12 aprile 2025 – La Marina Italiana, in collaborazione con sette altre nazioni, ha concluso ieri un’importante esercitazione navale, ‘Mare Aperto 25’, simulando un complesso incidente chimico, biologico, radiologico e nucleare (CBRN) che coinvolge una nave mercantile dirottata nel Mar Tirreno. L’esercitazione, iniziata a marzo 2025, ha coinvolto circa 6.000 persone e 120 assetti militari – tra cui 30 navi da guerra (fregata, cacciatorpediniere e navi da pattuglia), 10 sottomarini, 40 aerei (ad ala fissa e rotante) e 40 veicoli senza equipaggio – e ha rappresentato un test cruciale per il coordinamento inter-agenzie e la preparazione in un panorama di sicurezza in rapida evoluzione. L’esercitazione si è concentrata sulle capacità di risposta nelle vicinanze del porto strategicamente importante di Civitavecchia, in Italia, un importante hub per crociere e merci che funge da porta vitale per il commercio e il turismo.

Preparazione del Terreno: Uno Scenario Complesso nel Mar Tirreno

Lo scenario si è sviluppato con il dirottamento simulato della nave mercantile Poseidon, sospettata di trasportare un precursore chimico del gas sarin. La nave, posizionata lungo una rotta marittima chiave a circa 96 chilometri al largo della costa di Civitavecchia, avrebbe rilasciato un agente nervino simulato nell’atmosfera a seguito di un breve scambio di fuoco con la squadra d’abbordaggio, innescando una risposta multifaccettata che ha coinvolto la marina, l’esercito e i servizi di emergenza civili. Mare Aperto 25 è stata progettata per valutare la capacità delle forze partecipanti di rilevare, identificare, contenere e mitigare gli effetti di un tale incidente, garantendo al contempo la sicurezza della nave e del traffico marittimo. L’esercitazione non è stata semplicemente una dimostrazione tecnica; è stata una valutazione completa delle strutture di comando e controllo, dei protocolli di comunicazione e dell’integrazione senza soluzione di continuità di diversi team di risposta. Un elemento chiave dell’esercitazione ha riguardato il coordinamento dell’evacuazione di vittime simulate dalla Poseidon e il loro trasporto in un ospedale da campo appositamente allestito presso una base militare vicino a Civitavecchia.

Collaborazione Internazionale: Otto Nazioni Unite per la Sicurezza Marittima

Mare Aperto 25 ha riunito le forze navali di otto nazioni – Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Canada. Erano presenti anche osservatori di altre 21 marine straniere, sottolineando il significato dell’esercitazione come piattaforma per la cooperazione internazionale e la condivisione delle migliori pratiche. La partecipazione di più nazioni ha consentito una robusta valutazione dell’interoperabilità – la capacità di diverse forze militari di operare insieme in modo efficace. Questo aspetto è stato particolarmente cruciale data la natura sempre più complessa e multinazionale delle moderne sfide alla sicurezza. L’esercitazione ha rappresentato una dimostrazione pratica delle capacità di difesa collettiva della NATO e dell’impegno per la sicurezza marittima nella regione mediterranea. In particolare, l’esercitazione ha testato la compatibilità dei sistemi di comunicazione e dei protocolli di condivisione dei dati tra le marine partecipanti, identificando aree di miglioramento per le future operazioni congiunte.

Test della Risposta: Dal Rilevamento al Contenimento

L’esercitazione si è svolta in diverse fasi, a partire dal rilevamento iniziale della nave dirottata e del sospetto rilascio di CBRN. Gli assetti navali, tra cui fregate, cacciatorpediniere e aerei da pattugliamento marittimo, sono stati schierati per stabilire un perimetro di sicurezza e condurre ricognizioni. Sono stati inviati team specializzati nella difesa CBRN, dotati di apparecchiature avanzate per il rilevamento e l’identificazione, per valutare la natura e l’entità della minaccia. Lo scenario è quindi escalato fino a includere l’abbordaggio della nave da parte di forze speciali – il Battaglione San Marco della Marina Italiana e i Navy SEAL statunitensi – l’evacuazione di potenziali vittime e la decontaminazione delle aree interessate. Durante l’esercitazione, le reti di comunicazione sono state rigorosamente testate per garantire il flusso continuo di informazioni tra i diversi team di risposta e i centri di comando. Il personale medico ha allestito un ospedale da campo per fornire cure alle vittime simulate, testando ulteriormente le capacità logistiche dello sforzo di risposta. Un aspetto particolarmente impegnativo dell’esercitazione ha riguardato il coordinamento della deconfliction dello spazio aereo tra aerei militari, traffico aereo civile ed elicotteri di emergenza che operano nelle vicinanze della Poseidon.

Prospettive di Esperti: Rafforzare l’Interoperabilità e la Preparazione

L’Ammiraglio Aurelio De Carolis, Comandante in Capo della Squadra Navale Italiana, ha sottolineato l’importanza di Mare Aperto 25 come “un test fondamentale per valutare l’interoperabilità e la capacità di operare in scenari sempre più complessi e dinamici”. Ha evidenziato il ruolo dell’esercitazione nel rafforzare la prontezza operativa e la coesione delle forze, elementi cruciali per una risposta efficace alle minacce reali. Il Maggior Generale Gjert Lage Dyndal, Vice Comandante del Quartier Generale Congiunto Norvegese, ha fatto eco a questo sentimento, osservando che esercitazioni come Mare Aperto 25 sono “ancora più importanti alla luce dell’attuale situazione di sicurezza incerta”. Ha tracciato paralleli con Joint Viking 2025, un’esercitazione militare su larga scala nel Nord della Norvegia, spiegando che entrambe le esercitazioni dimostrano un impegno per la difesa collettiva e l’interoperabilità, sebbene in contesti geografici e operativi diversi. “Mentre Joint Viking si concentra sulla guerra artica, Mare Aperto 25 affronta le sfide alla sicurezza marittima nel Mediterraneo, contribuendo entrambi a una più ampia postura di prontezza della NATO”, ha affermato Dyndal.

Implicazioni più ampie: l’attenzione della NATO alla sicurezza del Mediterraneo

Mare Aperto 25 fa parte di una più ampia strategia della NATO per migliorare la sicurezza e la stabilità nella regione mediterranea. Il Dialogo Mediterraneo, un forum per la cooperazione con le nazioni partner, e le esercitazioni come Mare Aperto 25, svolgono un ruolo cruciale nel raggiungimento di questi obiettivi. La NATO si concentra sempre più sull’affrontare una serie di sfide alla sicurezza nella regione, tra cui il terrorismo, il traffico illegale e la proliferazione di armi CBRN. L’istituzione di un Ufficio di Collegamento NATO ad Amman, in Giordania, e la nomina di un Rappresentante Speciale per il Vicinato Meridionale dimostrano ulteriormente l’impegno della NATO nella regione. L’esercitazione riflette anche una crescente enfasi sull’integrazione multi-dominio – la capacità di integrare senza soluzione di continuità le operazioni attraverso aria, terra, mare e cyberspazio – per migliorare l’efficacia in un mondo complesso e interconnesso. La recente adesione della Finlandia alla NATO e i nuovi accordi di difesa bilaterali tra diverse nazioni europee e la Norvegia rafforzano ulteriormente le capacità di difesa alleata nella regione. Le lezioni apprese da Mare Aperto 25 saranno incorporate nelle future esercitazioni e nella pianificazione operativa della NATO, garantendo che l’alleanza rimanga preparata a rispondere alle minacce in evoluzione nel Mediterraneo e oltre.

Mare Aperto 25 sottolinea l’impegno della NATO e dei suoi partner nel mantenere la sicurezza e la stabilità nella regione mediterranea sempre più complessa. Testando il coordinamento inter-agenzie, migliorando le capacità di risposta CBRN e promuovendo l’interoperabilità, esercitazioni come questa sono vitali per garantire la preparazione contro le minacce in evoluzione. Mentre persistono le sfide geopolitiche, la continua collaborazione e gli scenari di addestramento realistici rimarranno essenziali per salvaguardare la sicurezza marittima e proteggere le vitali rotte marittime.