Malagò si dimette dalla presidenza del CONI, invoca una modifica legislativa per garantire la buona riuscita delle Olimpiadi
Il presidente uscente chiede un emendamento alla legge che ostacola la governance olimpica, esprimendo rammarico per il rifiuto di una proroga.
Roma, Italia – 14 aprile 2025 – Giovanni Malagò, il longevo presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), ha annunciato oggi che non si candiderà per un quarto mandato. La decisione deriva da una legge del 2022, concepita per regolamentare la governance della Fondazione Milano-Cortina 2026, che gli impedisce di ricoprire contemporaneamente incarichi sia nel consiglio del CONI che in quello della fondazione.
Malagò ha espresso il suo rammarico per il fatto che una richiesta di proroga di sei mesi, per consentirgli di supervisionare i progetti in corso e garantire una transizione fluida, non sia stata accolta. Ha sottolineato che la sua partenza segna la fine di un’era caratterizzata da stabilità finanziaria e vittoriose candidature olimpiche, lasciando in eredità una ricostruita credibilità dell’Italia all’interno della comunità sportiva internazionale.
“Rispettò la legge, ma mi sembra un’occasione mancata”, ha dichiarato Malagò in una conferenza stampa. “Dopo anni di ricostruzione del CONI e di acquisizione di importanti eventi per l’Italia, essere impedito di completare la preparazione delle Olimpiadi del 2026 per una mera formalità è deludente.”
Un’eredità di stabilità finanziaria e successi olimpici
Durante il suo mandato, Malagò è accreditato di aver ripristinato la salute finanziaria del CONI, un significativo cambiamento rispetto alle sfide che aveva ereditato. Un risultato chiave è stata l’ottenimento dei diritti di ospitare sia le Olimpiadi Invernali del 2026 a Milano-Cortina che i Giochi Olimpici Giovanili del 2028 – una testimonianza della sua leadership e abilità diplomatiche. Oltre all’acquisizione di importanti eventi, gli atleti italiani hanno costantemente ottenuto ottimi risultati sulla scena mondiale sotto la sua guida, aumentando l’orgoglio nazionale e dimostrando l’efficacia dei programmi del CONI.
La legge del 2022 e le sue conseguenze inattese
La legge del 2022, intesa a semplificare la governance della fondazione Milano-Cortina, ha inavvertitamente creato un conflitto per Malagò. Ha sottolineato che la legge è stata modificata due volte in precedenza, suggerendo uno schema di adeguamenti e una mancanza di lungimiranza nella legislazione iniziale. Crede che la proroga avrebbe consentito un passaggio di consegne più fluido, mantenuto cruciali conoscenze istituzionali e ridotto al minimo i potenziali disagi in vista dei Giochi del 2026.
Appello urgente a una modifica legislativa
Nonostante il rispetto dei vincoli legali, Malagò sostiene un’urgente modifica della legge del 2022. Sostiene che un semplice adeguamento potrebbe consentire sia a lui che al presidente del Comitato Paralimpico di far parte del consiglio della fondazione, creando una leadership più efficace ed esperta. Non considera l’emendamento un favore personale, ma una necessaria correzione di errori passati e una soluzione pragmatica per garantire l’organizzazione fluida delle Olimpiadi di Milano-Cortina.
“Non si tratta di me, ma del successo dei Giochi”, ha spiegato Malagò. “La mia esperienza e conoscenza, insieme a quelle del presidente del Comitato Paralimpico, potrebbero essere inestimabili per garantire che tutto funzioni senza intoppi. Dobbiamo mettere gli interessi delle Olimpiadi al primo posto.”
Preoccupazioni per la preparazione dei Giochi
Ha espresso serie preoccupazioni sul fatto che l’attuale quadro giuridico possa ostacolare la preparazione dei Giochi, portando potenzialmente a sfide logistiche, sforamenti di budget e un’esperienza compromessa per atleti e spettatori. Crede che il suo continuo coinvolgimento, anche in una limitata capacità consultiva, possa fornire una preziosa competenza e continuità, mitigando questi rischi.
“Sono impegnato per il successo delle Olimpiadi del 2026 e continuerò a sostenere il comitato organizzatore in ogni modo possibile”, ha affermato Malagò. “Ma esorto i legislatori a riconsiderare l’attuale legislazione e a consentire una leadership più efficace.”
Un vuoto nella leadership sportiva italiana
La decisione lascia un vuoto nella leadership sportiva italiana e solleva interrogativi cruciali sulla buona riuscita dei prossimi Giochi. Mentre Malagò lascia l’incarico riconoscendo i limiti legali, il suo urgente appello a una modifica legislativa sottolinea il suo incrollabile impegno per il successo delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. La sua eredità è quella di stabilità finanziaria, vittoriose candidature olimpiche e forti prestazioni atletiche. Resta da vedere se le sue preoccupazioni sulle sfide organizzative future saranno affrontate.
Fonti:
- ANSA: https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/2025/04/14/malago-per-legge-non-puo-ricandidarsi-come-presidente-del-coni_033a3ade-3d84-4045-a5ae-55ddceac112a.html
- Dire: https://www.dire.it/14-04-2025/1140827-coni-malago-saluta-il-quarto-mandato-e-si-inchina-alla-legge-risultati-e-prestigio-non-sono-bastati
