Maestra Accusata di Aiutare il Capomafia: La Gelosia tra Amanti Svela il Suo Ruolo
Trapani, Sicilia – 14 aprile 2025 – Floriana Calcagno, una maestra di 40 anni, è stata arrestata oggi con l’accusa di aver favorito Matteo Messina Denaro, il boss mafioso più ricercato d’Italia fino alla sua cattura a gennaio. L’arresto, frutto di una lunga indagine sulla rete di supporto di Messina Denaro, evidenzia il ruolo cruciale giocato da una fonte inaspettata: gli scritti gelosi di un’altra sua amante, Laura Bonafede.
Una Rete di Solidarietà
Per decenni, Messina Denaro è sfuggito alla cattura, affidandosi a una complessa rete di sostenitori nella provincia di Trapani. Calcagno è accusata di essere un componente chiave di questa rete, fornendo a Messina Denaro non solo supporto logistico – inclusi trasporti – ma anche sostegno emotivo durante i suoi anni da latitante. Gli investigatori hanno raccolto prove, tra cui foto di sorveglianza, che dimostrano i frequenti contatti tra Calcagno e il boss, suggerendo una relativa libertà di movimento nonostante il suo status di ricercato.
“L’indagine ha rivelato uno schema di supporto costante fornito da Calcagno, che ha permesso a Messina Denaro di mantenere un certo grado di normalità mentre viveva in fuga”, ha dichiarato una fonte vicina all’indagine. “Non si trattava semplicemente di una breve relazione; era un impegno costante per proteggerlo dalle autorità.”
La Gelosia Svela la Verità
La svolta nell’identificazione del ruolo di Calcagno è arrivata da una fonte inaspettata: lettere scritte da Laura Bonafede, un’altra amante di Messina Denaro che era stata precedentemente condannata per associazione mafiosa. Gli scritti di Bonafede, scoperti tra i documenti sequestrati nel nascondiglio di Messina Denaro, hanno rivelato i suoi sospetti su una relazione a lungo termine tra il boss e Calcagno.
Spinta dalla gelosia, Bonafede ha dettagliato meticolosamente il coinvolgimento di Calcagno nell’aiutare Messina Denaro, osservando le sue attività e annotando specifici casi di supporto. In particolare, ha persino descritto di aver visto Calcagno lasciare il nascondiglio con una borsa firmata, apparentemente un regalo del boss.
Soprannomi e Conferme
Gli investigatori sono stati in grado di utilizzare le descrizioni di Bonafede – e i soprannomi che usava per Calcagno (“Handicap”, “Acchina”, “Sbrighisi”) – per identificare la maestra e confermare il suo coinvolgimento. Le lettere hanno fornito indizi vitali, consentendo alle autorità di ricostruire il ruolo di Calcagno nella rete e portando infine al suo arresto.
“La gelosia di Bonafede, ironicamente, si è rivelata un elemento cruciale nello smantellamento del sistema di supporto di Messina Denaro”, ha spiegato un esperto legale a conoscenza del caso. “Le sue osservazioni dettagliate, alimentate dal sospetto, hanno fornito agli investigatori le prove concrete necessarie per costruire un caso contro Calcagno.”
Implicazioni e Indagine in Corso
L’arresto di Calcagno sottolinea l’importanza di comprendere le complesse relazioni che sostengono la criminalità organizzata. Dimostra che anche connessioni apparentemente personali possono svolgere un ruolo critico nel consentire attività criminali.
L’indagine è ancora in corso, con le autorità che continuano a indagare sull’entità del coinvolgimento di Calcagno e a identificare eventuali altri individui che potrebbero aver aiutato Messina Denaro. L’arresto serve come un duro promemoria delle sfide affrontate dalle forze dell’ordine nello smantellamento delle radicate reti mafiose e nel portare i responsabili davanti alla giustizia.
