Fondazione Milano-Cortina 2026: Ricorso alla Corte Costituzionale nel Contesto di un’Indagine per Corruzione

La Procura Chiede Chiarimenti sullo Status Legale, Sostenendo che la Fondazione Funzioni da Ente Pubblico Nonostante la Classificazione Privata

Milano, Italia – 16 aprile 2025 – La Procura di Milano ha formalmente richiesto un parere alla Corte Costituzionale in merito a un decreto governativo che classifica la Fondazione Milano-Cortina 2026 come ente privato. Questa sfida legale nasce da un’indagine in corso su presunte irregolarità e corruzione legate all’assegnazione di contratti per servizi digitali in vista delle prossime Olimpiadi Invernali, sollevando interrogativi sulla vera natura operativa della Fondazione e sulla possibilità di formulare accuse contro funzionari pubblici. Il fulcro della disputa risiede nel fatto che la Fondazione, nonostante la sua designazione legale, funzioni come un ente pubblico a causa dei sostanziosi finanziamenti statali, delle nomine pubbliche ai suoi vertici e del perseguimento di un interesse pubblico significativo: l’organizzazione dei Giochi Olimpici.

Indagine Concentrata sui Contratti per Servizi Digitali

L’indagine si concentra sui contratti assegnati a Vetrya (2020-2021) e Deloitte (2023) per servizi digitali relativi alle Olimpiadi. Il valore complessivo di questi contratti è stimato in oltre 120 milioni di euro e gli investigatori stanno esaminando il processo di gara e l’esecuzione dei contratti alla ricerca di eventuali irregolarità. Diverse persone, tra cui l’ex amministratore delegato Vincenzo Novari, sono attualmente sotto inchiesta, con l’accusa potenziale di corruzione, frode e turbativa d’asta. La Procura sostiene che l’errata classificazione della Fondazione come privata ostacola la sua capacità di indagare e perseguire efficacemente la corruzione, in quanto influisce sul quadro giuridico per formulare accuse contro individui che ricoprono cariche pubbliche. In particolare, complica l’applicazione delle leggi che regolano gli appalti pubblici e i conflitti di interesse.

I Risultati di ANAC Supportano la Natura Pubblica della Fondazione

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha concluso in modo indipendente che la Fondazione Milano-Cortina 2026 opera come un ente pubblico. La valutazione di ANAC, dettagliata in un rapporto pubblicato il 15 marzo 2025, si basa su diversi fattori chiave: la nomina dei vertici della Fondazione da parte di enti pubblici (compresi i rappresentanti del Ministero dello Sport e delle regioni), il perseguimento di un interesse pubblico (l’organizzazione delle Olimpiadi, un evento di rilevanza nazionale) e il fatto che non si assume il rischio finanziario di eventuali deficit, che sono coperti da Stato ed enti locali. Questa valutazione indipendente rafforza significativamente l’argomentazione della Procura e sottolinea la percezione che la Fondazione operi più come un’agenzia governativa che come un’organizzazione privata.

La Strategia della Procura: Chiedere Chiarezza Costituzionale

Il Procuratore di Milano, Marcello Viola, ha dichiarato che, sebbene legalmente classificata come privata, la Fondazione “in realtà ha una natura sostanzialmente pubblica, perseguendo un interesse generale, con membri, risorse e garanzie da parte dello Stato e degli enti locali”. Per superare le complessità legali, la Procura ha chiesto alla Corte Costituzionale di esaminare il decreto governativo e chiarire lo status legale della Fondazione. Contemporaneamente, ha richiesto l’archiviazione parziale delle indagini relative ai contratti con Vetrya e Deloitte, una mossa strategica volta a evitare il rigetto prematuro del caso in attesa della decisione della Corte. Questo approccio mira a risolvere l’ambiguità legale e consentire alle indagini di procedere pienamente se la Fondazione sarà ritenuta un ente pubblico. Gli esperti legali suggeriscono che si tratta di una tattica comune per preservare l’integrità delle indagini affrontando una sfida legale fondamentale.

Precedenti Procedimenti Giudiziari Non Hanno Affrontato la Questione Centrale

Il Riesame (tribunale della revisione) aveva precedentemente esaminato alcuni aspetti del caso, in particolare per quanto riguarda le contestazioni procedurali sulla raccolta di prove il 1° marzo 2025, ma non aveva affrontato la questione fondamentale dello status legale della Fondazione. Questa mancanza di chiarezza ha spinto la Procura a portare la questione alla Corte Costituzionale, chiedendo una sentenza definitiva sulla questione se la Fondazione debba essere trattata come un ente pubblico ai fini delle indagini sulla corruzione.

Implicazioni per il Futuro delle Indagini

L’esito della revisione della Corte Costituzionale avrà significative ripercussioni sulle indagini. Se la Corte dovesse stabilire che la Fondazione funziona come un ente pubblico, la Procura potrà perseguire accuse di corruzione contro i funzionari pubblici coinvolti nell’assegnazione dei contratti, potenzialmente portando a incriminazioni, condanne e sanzioni finanziarie significative. Al contrario, se la Corte dovesse confermare il decreto governativo, ciò potrebbe limitare gravemente la portata delle indagini e ostacolare la ricerca della giustizia. La decisione non influenzerà solo questo caso specifico, ma stabilirà anche un precedente per la classificazione legale di organizzazioni simili coinvolte in grandi progetti pubblici, influenzando potenzialmente le future candidature olimpiche e gli sviluppi infrastrutturali. Gli esperti ritengono che una sentenza a favore della Procura potrebbe portare a un maggiore controllo sui partenariati pubblico-privato e a una rivalutazione dei quadri giuridici esistenti.

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