Da Racchette a Fucili: “Racchette di Guerra” Svela Storie Inedite di Tennisti in Guerra
Un servizio perfettamente eseguito, l’elegante arco di una volée: queste sono immagini sinonimo di competizione pacifica. Ma cosa succede quando questi atleti sono costretti a scambiare le racchette con i fucili? Il meticolosamente documentato nuovo libro di Piero Valesio, “Racchette di Guerra”, approfondisce le storie in gran parte sconosciute di tennisti che hanno combattuto in guerra, dalle trincee della Prima Guerra Mondiale al conflitto attuale in Ucraina. Pubblicato questa settimana, il libro rivela come questi atleti hanno adattato le loro abilità e la loro mentalità alle brutali realtà del combattimento, offrendo un toccante promemoria del costo umano del conflitto e della fragilità della pace. “Racchette di Guerra” non è semplicemente una storia dello sport; è una testimonianza di resilienza, adattabilità e della presenza costante della guerra nel corso dei secoli XX e XXI. Ci sfida a considerare il profondo impatto del conflitto sugli individui, anche su coloro che sembrano lontani dal fronte.
Echi della Grande Guerra
Il libro inizia illuminando le esperienze dei tennisti durante la Prima Guerra Mondiale. In particolare, racconta la tragica storia di Tony Wilding, un dominante campione di Wimbledon che si offrì volontario per il servizio militare nel 1915 e morì combattendo in Francia. Valesio dettaglia meticolosamente come Wilding, abituato alla disciplina e al pensiero strategico del campo da tennis, affrontò la guerra con una dedizione simile. Il libro esplora anche come la guerra interruppe il nascente mondo del tennis, costringendo i giocatori a confrontarsi con il netto contrasto tra l’atmosfera raffinata dello sport e gli orrori della guerra di trincea. Questi primi racconti stabiliscono un potente tema: la frantumazione di mondi idilliaci da parte delle brutali realtà del conflitto.
Dai Tornei del Grande Slam al Servizio Militare: La Seconda Guerra Mondiale e Oltre
“Racchette di Guerra” non limita la sua portata alla Prima Guerra Mondiale. Il libro dettaglia come gli atleti continuarono a servire durante la Seconda Guerra Mondiale e i conflitti successivi. Don Budge, il primo giocatore a realizzare un Grande Slam, è presentato per il suo servizio nell’addestramento di piloti, nonostante un infortunio che interruppe la sua carriera tennistica. Una storia particolarmente toccante è quella di Alice Marble, una rinomata giocatrice che, incapace di arruolarsi direttamente, divenne una spia, partecipando a un’operazione straordinaria durante la guerra. Il libro rivela anche la storia meno nota di Johnnie Ashe, che prestò servizio in Vietnam al posto di suo fratello Arthur, evidenziando i sacrifici personali compiuti da questi atleti e dalle loro famiglie.
Il Campo di Battaglia Moderno: I Tennisti Ucraini e il Conflitto Attuale
L’ultima sezione del libro porta la narrazione ai giorni nostri, concentrandosi sulle esperienze dei tennisti ucraini Alex Dolgopolov e Sergij Stakhovsky. Entrambi i giocatori hanno messo in pausa le loro carriere professionali per difendere il loro paese dall’invasione russa. Valesio fornisce un potente resoconto della loro decisione, sottolineando il loro impegno a difendere la loro patria e il profondo impatto della guerra sulla loro vita e sulla comunità sportiva ucraina. Questa sezione sottolinea la continua rilevanza del tema centrale del libro: la persistente intersezione tra sport e guerra, anche nel XXI secolo.
Simbolismo, Resilienza e una Pace Fragile
“Racchette di Guerra” è più di una semplice raccolta di biografie. Valesio utilizza abilmente le storie di questi atleti per esplorare temi più ampi di resilienza, adattabilità e fragilità della pace. Gli atleti presentati fungono da potenti simboli del costo umano del conflitto e della continua necessità di una risoluzione pacifica. La transizione dal controllo dell’ambiente del campo da tennis al mondo imprevedibile e pericoloso della guerra è un tema centrale, che illustra il profondo impatto del conflitto sugli individui e sulle società.
“Racchette di Guerra” è un lavoro avvincente e meticolosamente documentato che fa luce su un aspetto precedentemente inesplorato della storia dello sport. È un toccante promemoria che anche coloro che dedicano la loro vita alla competizione pacifica possono essere coinvolti nelle realtà del conflitto, e una testimonianza dello spirito umano indomito di fronte alle avversità.
