Da Apparente Suicidio a Sospetto Omicidio: Il Caso Domenico Montanari a un Passo dal Processo
Un caso che sembrava chiuso con una tragica fine si è trasformato in un complesso intreccio di sospetti e accuse, con un processo in programma a Faenza, Italia, per la fine di settembre 2025. La morte di Domenico Montanari, amato macellaio locale, è ora trattata come omicidio aggravato a seguito di una sconvolgente testimonianza proveniente da una fonte inaspettata: un compagno di detenzione di uno dei principali sospettati.
Faenza, Italia – 10 aprile 2025 – Per anni, la morte di Domenico Montanari, co-titolare della storica Antica Macelleria Bandini, è stata accettata come una tragica conseguenza di difficoltà finanziarie. Ritrovato impiccato nella sua macelleria il 25 luglio 2019, le indagini iniziali avevano puntato al suicidio, alimentate da debiti verso un noto strozzino. Tuttavia, un recente sviluppo ha sconvolto questa narrazione, rivelando un potenziale complotto e spingendo le autorità a riaprire il caso come indagine per omicidio. Il processo imminente promette di svelare un oscuro sottobosco di usura e presunta violenza nella tranquilla cittadina di Faenza.
Una Vita Spezzata: Le Indagini Iniziali e i Dubbi Persistenti
Domenico Montanari, 64 anni, era una figura familiare nella comunità di Faenza. La macelleria di famiglia, l’Antica Macelleria Bandini, serviva generazioni di clienti, e la sua morte ha suscitato un’ondata di tristezza in tutta la città. Le indagini iniziali si sono concentrate sulle difficoltà finanziarie di Montanari. Aveva contratto un ingente prestito da Gian Carlo Valgimigli, un ex vigile urbano con precedenti per usura. Il crescente debito di Montanari sembrava un chiaro movente per il suicidio.
Tuttavia, anche immediatamente dopo la morte di Montanari, sottili anomalie hanno sollevato interrogativi. Amici e familiari hanno notato che la scena sembrava “messa in scena”. La macelleria era insolitamente buia e il cellulare di Montanari era in carica – un dettaglio strano per qualcuno che stava contemplando il suicidio. Inoltre, la posizione del corpo – con i piedi che toccavano il pavimento – si discostava dalla tipica presentazione di un impiccato. Questi dettagli, inizialmente ignorati, sarebbero poi diventati cruciali per risolvere il mistero.
La Svolta: La Testimonianza da Dietro le Sbarre
Il caso è rimasto inattivo per oltre cinque anni, apparentemente chiuso come un tragico suicidio. Tuttavia, alla fine del 2024, una rivelazione sconvolgente ha riacceso le indagini. È emersa una testimonianza da un compagno di detenzione di Gian Carlo Valgimigli, attualmente incarcerato per reati non correlati. Questo detenuto ha fornito dettagliate informazioni sull’allegato omicidio di Domenico Montanari, affermando che Valgimigli gli aveva confidato il crimine.
La testimonianza del detenuto ha dipinto un quadro agghiacciante di un’operazione pianificata. Ha affermato che Valgimigli, infuriato per l’intenzione di Montanari di denunciare le sue pratiche usuraie alle autorità, aveva orchestrato un piano per farlo tacere. La testimonianza includeva dettagli specifici sul metodo utilizzato per uccidere Montanari, il coinvolgimento di complici e il movente del crimine. In particolare, il detenuto ha fornito informazioni che non erano state rese pubbliche, confermando la credibilità del suo racconto.
L’Accusa Coatta e le Prove Montanti
Sulla base della convincente testimonianza del detenuto, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Janos Barlotti ha ordinato alla Procura di formalmente accusare sia Gian Carlo Valgimigli che Daniel Mullaliu – all’epoca dei fatti cognato di Valgimigli – di omicidio aggravato. Questa imputazione coatta è stata una mossa legale significativa, costringendo la Procura a procedere con il processo nonostante l’iniziale riluttanza a riaprire il caso.
Le prove a sostegno della teoria dell’omicidio vanno oltre la testimonianza del detenuto. Gli investigatori hanno riesaminato la scena del crimine, esaminando meticolosamente le anomalie che avevano inizialmente sollevato sospetti. La mancanza di luce nella macelleria, il cellulare in carica e la posizione atipica del corpo ora indicano un atto criminale. Inoltre, gli investigatori stanno esaminando i registri finanziari per scoprire l’entità del debito di Montanari verso Valgimigli e eventuali collegamenti tra i due uomini.
I Sospettati: Una Rete di Debiti e Presunta Violenza
Gian Carlo Valgimigli, 55 anni, è la figura centrale dell’indagine. Ex vigile urbano, Valgimigli ha una documentata storia di prestiti predatori ed è stato precedentemente condannato per usura. Avrebbe prestato a Montanari una somma ingente di denaro a tassi di interesse esorbitanti, intrappolando il macellaio in un circolo vizioso di debiti. Secondo la testimonianza del detenuto, Valgimigli era infuriato per la minaccia di Montanari di denunciare le sue attività illegali e vedeva l’omicidio come l’unica soluzione.
Daniel Mullaliu, 31 anni, è accusato di essere un complice nel crimine. In quanto cognato di Valgimigli all’epoca dei fatti, Mullaliu avrebbe aiutato a immobilizzare Montanari durante l’aggressione. Gli investigatori stanno attualmente lavorando per determinare l’entità del coinvolgimento di Mullaliu e il suo movente per aver partecipato all’allegato omicidio.
La Strada Verso il Processo: Cosa Aspettarsi a Settembre 2025
Ad aprile 2025, la Procura si sta preparando a formalmente incriminare Valgimigli e Mullaliu per omicidio. Il processo, previsto per iniziare alla fine di settembre 2025, promette di essere una battaglia legale molto seguita. I pubblici ministeri dovrebbero presentare la testimonianza del detenuto, le prove della scena del crimine e i registri finanziari per costruire un caso convincente contro i due sospetti.
La difesa probabilmente contesterà la credibilità della testimonianza del detenuto, sostenendo che è inaffidabile e motivata da interessi personali. Potrebbe anche tentare di presentare la morte di Montanari come un vero suicidio, evidenziando le sue difficoltà finanziarie e il suo stato emotivo.
Il processo non solo cercherà di determinare la colpevolezza o l’innocenza di Valgimigli e Mullaliu, ma anche di far luce sul lato oscuro dell’usura e della presunta violenza che potrebbero esistere nella tranquilla cittadina di Faenza. L’esito del processo avrà senza dubbio un profondo impatto sulla comunità e servirà come un severo promemoria che anche negli ambienti più idilliaci, l’oscurità può nascondersi sotto la superficie.
Fonti:
- https://www.ravennaedintorni.it/cronaca/2025/01/05/macellaio-trovato-impiccato-verso-processo-omicidio-due-indagati/
- https://corrieredibologna.corriere.it/notizie/cronaca/24_novembre_01/domenico-montanari-il-macellaio-morto-impiccato-nel-suo-negozio-a-faenza-un-omicidio-il-suicidio-solo-messinscena-c9be5dd8-cc54-4f9a-bb4d-99e63c373xlk.shtml
- https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/omicidio-riaperto-cold-case-macellaio-io5xv7b9
- https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/articoli/2024/11/macellaio-morto-impiccato-per-il-gip-fu-un-omicidio-1a8fceb8-1aab-4639-8270-94bc06d7c6b2.html
- https://www.leggo.it/italia/cronache/domenico-montanari-morto-omicidio-faenza-ultime-notizie.html
- https://www.statoquotidiano.it/01/11/2024/macellaio-morto-impiccato-per-il-gip-fu-un-omicidio-verita-sul-caso-montanari/1147846/
