Cina esorta alla completa eliminazione delle tariffe mentre gli Stati Uniti chiariscono l’esenzione tecnologica

Pechino chiede l’eliminazione completa delle tariffe reciproche a seguito di una temporanea esenzione per smartphone e laptop; Washington segnala possibili nuove tariffe sui semiconduttori.

Pechino esorta gli Stati Uniti a rimuovere completamente tutte le tariffe reciproche, a seguito di una temporanea esenzione concessa da Washington sulle tariffe che interessano smartphone e laptop. La mossa arriva mentre gli Stati Uniti chiariscono che, sebbene questi dispositivi siano attualmente risparmiati, potrebbero presto essere soggetti a nuove tariffe incentrate sui semiconduttori che contengono. Le crescenti tensioni commerciali continuano a gettare un’ombra sulla catena di approvvigionamento tecnologica globale, con entrambe le nazioni che segnalano la volontà di proteggere le proprie industrie nazionali.

L’esenzione tariffaria statunitense: una tregua temporanea

L’Ufficio del Rappresentante degli Stati Uniti per il Commercio (USTR) ha annunciato la scorsa settimana un’esenzione temporanea per smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici di consumo, ritardando l’imposizione di tariffe aggiuntive del 15% che sarebbero entrate in vigore ad agosto. Questa decisione ha fornito un sollievo immediato alle aziende tecnologiche e ai consumatori, evitando potenziali aumenti di prezzo su dispositivi popolari. Tuttavia, l’USTR ha contemporaneamente indicato che questi dispositivi potrebbero diventare bersaglio di nuove tariffe se contengono semiconduttori originari della Cina.

La motivazione dietro questo cambiamento, secondo funzionari statunitensi, è quella di affrontare le preoccupazioni sulla dominanza della Cina nell’industria dei semiconduttori e di incoraggiare una maggiore produzione nazionale di questi componenti critici. Washington sta attivamente perseguendo politiche per rafforzare le proprie capacità di produzione di semiconduttori, inclusa l’approvazione del CHIPS and Science Act, che prevede miliardi di dollari in sussidi e crediti d’imposta per le aziende che costruiscono o ampliano impianti di semiconduttori negli Stati Uniti.

La risposta della Cina: appelli all’eliminazione completa delle tariffe

La Cina ha risposto alla mossa degli Stati Uniti reiterando il suo appello all’eliminazione completa di tutte le tariffe reciproche. Un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha affermato che l’esenzione temporanea è “un passo nella giusta direzione”, ma ha sottolineato che “la soluzione fondamentale risiede nella completa cancellazione di tutte le tariffe aggiuntive imposte da entrambe le parti”.

Pechino sostiene che le tariffe imposte dagli Stati Uniti durante l’amministrazione Trump sono state dannose per entrambe le economie e hanno interrotto il commercio globale. Funzionari cinesi hanno costantemente chiesto un ritorno ai principi del libero scambio e a un sistema commerciale internazionale basato su regole. Accusano inoltre gli Stati Uniti di protezionismo e pratiche commerciali sleali.

“La parte statunitense dovrebbe correggere i propri errori e creare un ambiente favorevole per il commercio bilaterale”, ha affermato il portavoce. “La Cina è disposta a lavorare con gli Stati Uniti per risolvere le controversie commerciali attraverso il dialogo e la consultazione”.

Focus sui semiconduttori: un nuovo campo di battaglia

Il focus degli Stati Uniti sui semiconduttori segna una significativa escalation nella disputa commerciale. I semiconduttori sono componenti essenziali in un’ampia gamma di prodotti, dagli smartphone e computer alle automobili e ai dispositivi medici. La Cina è un importante produttore di semiconduttori, ma dipende ancora fortemente dalle importazioni di chip avanzati da paesi come Taiwan, Corea del Sud e Stati Uniti.

Il governo statunitense ritiene che la Cina stia sovvenzionando in modo sleale la propria industria dei semiconduttori e si stia impegnando in furto di proprietà intellettuale. Ha imposto controlli all’esportazione su determinate tecnologie di semiconduttori per impedire alla Cina di ottenere un vantaggio in questo settore critico.

“Ci impegniamo a garantire che gli Stati Uniti rimangano un leader nella tecnologia dei semiconduttori”, ha affermato un funzionario del Dipartimento del Commercio statunitense. “Continueremo a intraprendere azioni per proteggere la nostra sicurezza nazionale e promuovere una concorrenza leale”.

Impatto sulla catena di approvvigionamento tecnologica

Le crescenti tensioni commerciali stanno avendo un impatto significativo sulla catena di approvvigionamento tecnologica globale. Le aziende si stanno affrettando a diversificare le proprie operazioni di approvvigionamento e produzione per ridurre la loro dipendenza dalla Cina. Ciò sta portando ad un aumento dei costi e dei ritardi, e sta creando incertezza per le aziende e i consumatori.

“La guerra commerciale sta interrompendo la catena di approvvigionamento tecnologica e creando molti problemi alle aziende”, ha affermato un analista della catena di approvvigionamento. “Le aziende devono ripensare le proprie strategie di approvvigionamento e investire in nuove capacità di produzione”.

Prospettive future

Il futuro delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina rimane incerto. Sebbene entrambe le parti abbiano espresso la volontà di negoziare, permangono differenze significative. Gli Stati Uniti probabilmente continueranno a spingere per un maggiore accesso al mercato cinese e per un’applicazione più rigorosa dei diritti di proprietà intellettuale. La Cina probabilmente continuerà a resistere a queste richieste e a chiedere l’eliminazione completa di tutte le tariffe.

La questione dei semiconduttori probabilmente rimarrà un punto chiave di contesa. Gli Stati Uniti sono determinati a riconquistare la leadership in questo settore critico, mentre la Cina è determinata a diventare autosufficiente. L’esito di questa lotta avrà implicazioni significative per l’industria tecnologica globale e per il futuro delle relazioni tra Stati Uniti e Cina.

Gli analisti prevedono che la disputa commerciale potrebbe protrarsi per anni, creando un’incertezza continua per le aziende e i consumatori. La necessità di una soluzione completa e sostenibile sta diventando sempre più urgente. Un ritorno a un dialogo costruttivo e a un impegno per i principi del libero e corretto commercio sono essenziali per risolvere la controversia e promuovere un’economia globale più stabile e prospera.