Beko Italia: Accordo di Ristrutturazione Salva Posti di Lavoro e Assicura la Continuità Operativa degli Stabilimenti

Accordo tra Beko, Governo Italiano e Sindacati Riduce le Cessazioni Previste di Quasi 600 Unità, Prioritizzando Uscite Volontarie e Reti di Sicurezza Sociale.

Roma, Italia – 14 aprile 2025 – È stato firmato oggi un accordo storico tra Beko Europe, il Governo Italiano, le autorità regionali e le principali organizzazioni sindacali, garantendo il futuro degli stabilimenti produttivi italiani di Beko, precedentemente di proprietà di Merloni e Whirlpool. L’accordo riduce significativamente i tagli previsti alla forza lavoro da oltre 1.900 a 1.284 unità, assicurando la continuità operativa di tutti gli impianti e ponendo al centro il benessere dei lavoratori attraverso programmi di uscita volontaria e reti di sicurezza sociale complete. L’intesa, definita un modello per la transizione industriale, dimostra un approccio collaborativo per mitigare l’impatto della ristrutturazione e preservare la vitalità del tessuto manifatturiero italiano.

Contesto: Evitare Ampie Perdite di Posti di Lavoro

Beko Europe, controllata di Koç Holding, ha ereditato diversi stabilimenti produttivi italiani attraverso l’acquisizione delle attività di Merloni e Whirlpool. Di fronte a un contesto economico difficile e alla necessità di una ristrutturazione industriale, Beko aveva inizialmente annunciato piani per ridurre significativamente la propria forza lavoro. Tuttavia, riconoscendo il potenziale impatto sociale ed economico, sono state avviate trattative con il Governo Italiano, le autorità regionali e i sindacati per esplorare soluzioni alternative. Queste discussioni sono culminate nell’accordo odierno, che rappresenta un significativo compromesso e un impegno per una cittadinanza d’impresa responsabile.

Disposizioni Chiave dell’Accordo: Riduzione delle Cessazioni e Supporto ai Lavoratori

Il fulcro dell’accordo è incentrato sulla riduzione del numero di cessazioni previste. Attraverso una combinazione di incentivi all’uscita volontaria e reti di sicurezza sociale, Beko è riuscita a ridurre i tagli iniziali alla forza lavoro di quasi 600 unità. L’accordo dettaglia un approccio multifaccettato alla gestione della riduzione della forza lavoro:

  • Pacchetti di Uscita Volontaria: Ai lavoratori con più di 50 anni che non soddisfano i requisiti per la pensione sarà offerto un incentivo finanziario fino a 90.000 euro o pari a 20 mensilità di stipendio. Sono disponibili anche opzioni di pensionamento anticipato, note come scivoli pensionistici, che prevedono un sostegno per 48 mesi.
  • Reti di Sicurezza Sociale: Per coloro che non possono beneficiare dei programmi volontari, l’accordo garantisce l’accesso a robuste reti di sicurezza sociale, tra cui sussidi di disoccupazione, programmi di riqualificazione professionale e assistenza nella ricerca di un nuovo impiego.
  • Continuità Operativa degli Stabilimenti: Fondamentalmente, tutti gli stabilimenti produttivi italiani di Beko rimarranno operativi, salvaguardando la vitalità del tessuto industriale e preservando i posti di lavoro nelle comunità locali.
  • Durata dell’Accordo: Beko si impegna a gestire le potenziali cessazioni attraverso queste reti di sicurezza sociale e programmi volontari fino alla fine del 2027.

Reazioni e Dichiarazioni: Un Successo Collaborativo

L’accordo ha ricevuto ampi consensi da tutte le parti coinvolte. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha definito l’intesa “un accordo importante e storico per gestire al meglio questa transizione industriale, salvaguardando l’eccezionale forza del Made in Italy”. Ha sottolineato che l’accordo garantisce “la permanenza attiva di tutti gli stabilimenti, senza licenziamenti ma, in alcuni casi, con uscite volontarie incentivizzate”.

Fatih Ebiçlioğlu, Presidente del Gruppo Beni Durabili di Koç Holding e di Beko Europe, ha espresso soddisfazione per l’esito raggiunto, affermando: “Oggi, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, abbiamo firmato un buon accordo che è stato approvato da oltre l’88% dei lavoratori degli stabilimenti Beko”.

Barbara Tibaldi, Segretaria Nazionale di Fiom-Cgil, ha confermato la riduzione delle cessazioni previste, dichiarando: “L’accordo riduce le cessazioni da oltre 1.900 a 1.224”.

Implicazioni e Prospettive Future: Un Modello per la Transizione Industriale

Questo accordo rappresenta un esempio positivo di come la negoziazione collaborativa tra società multinazionali, governi nazionali, autorità regionali e sindacati possa mitigare l’impatto della ristrutturazione industriale e preservare i posti di lavoro. L’attenzione ai programmi di uscita volontaria e alle reti di sicurezza sociale dimostra un impegno per una cittadinanza d’impresa responsabile e il benessere dei lavoratori.

Guardando al futuro, il successo di questo accordo sarà probabilmente monitorato da vicino da altri settori che si trovano ad affrontare sfide simili. Sottolinea l’importanza del dialogo proattivo, del compromesso e di un impegno condiviso per garantire una transizione giusta e sostenibile per i lavoratori e le comunità colpite dai cambiamenti industriali. L’accordo posiziona Beko come un investitore responsabile in Italia, impegnato nella crescita a lungo termine e contribuendo alla forza dell’economia italiana.