Achille Lauro si Rinnova con “Comuni Mortali”: Un Album Intimo e Radicato nella Tradizione Italiana
Il cantautore romano Achille Lauro ha segnato una significativa evoluzione artistica con l’uscita del suo settimo album in studio, “Comuni Mortali”, il 18 aprile. L’album, anticipato da un’improvvisata esibizione in Piazza di Spagna a Roma, segnala un distacco dal passato eclettico dell’artista verso un suono più intimo e profondamente radicato nella canzone d’autore italiana.
Roma – Achille Lauro ha sorpreso fan e media il 14 aprile con un concerto improvvisato in Piazza di Spagna, nonostante una leggera pioggia. Circa 2.000 persone si sono radunate per assistere all’esibizione, un preludio perfetto all’uscita di “Comuni Mortali” quattro giorni dopo. L’album rappresenta una svolta deliberata per Lauro, che abbandona lo stile appariscente e la sperimentazione di genere che hanno caratterizzato lavori precedenti come “Rollie” per abbracciare un suono più maturo e personale.
“Questo album è una sintesi di chi sono oggi,” ha spiegato Lauro in una recente intervista. “Si tratta di abbracciare la vulnerabilità e connettersi con gli ascoltatori a un livello più profondo. Volevo creare qualcosa di autentico, qualcosa che riflettesse veramente le mie esperienze e le mie emozioni.”
Influenze e Ispirazioni
“Comuni Mortali” trae ispirazione dall’eredità dei grandi cantautori italiani come Francesco De Gregori, Fabrizio Califano e Mia Martini. Lauro cita questi artisti come influenze chiave, ammirando il loro lirismo poetico e la loro profondità emotiva. Sebbene l’album sia stato parzialmente scritto durante sessioni a Los Angeles e New York, riflette in ultima analisi una sensibilità distintamente romana.
“Volevo catturare lo spirito di Roma, la sua bellezza e la sua malinconia,” ha detto Lauro. “Questa città mi ha plasmato come artista e come persona, e volevo che questo si riflettesse nella musica.”
Temi d’Amore e Connessione
Al suo cuore, “Comuni Mortali” è un album dedicato all’amore in tutte le sue forme. Lauro descrive le canzoni come dediche alle persone che hanno plasmato la sua vita – sua madre, amori passati, amici e la città di Roma stessa. L’album esplora temi universali di gioia, dolore e connessione, invitando gli ascoltatori a riflettere sulle proprie esperienze. La canzone “Me ne frego”, ad esempio, è un toccante omaggio a sua madre, mentre “Roma” è una lettera d’amore alla città che lo ha cresciuto.
“Volevo creare qualcosa di onesto e vulnerabile,” ha detto Lauro. “Non volevo inseguire le tendenze o cercare di creare un successo. Volevo semplicemente creare qualcosa che fosse significativo per me e, si spera, anche per gli altri.”
Progetti Futuri e Performance
Lauro si esibirà al Circo Massimo di Roma a giugno e luglio, una pietra miliare significativa nella sua carriera. Considera questi concerti non come un punto finale, ma come un trampolino di lancio per ambizioni ancora più grandi. Ha accennato a un potenziale tour negli stadi nel 2026, nonché a nuovi progetti entusiasmanti all’orizzonte, tra cui una collaborazione con l’icona della musica Mina e possibili avventure nel mondo del cinema.
“Questo è solo l’inizio,” ha detto Lauro con un sorriso. “Sono entusiasta di vedere dove mi porterà questa nuova direzione.” Con “Comuni Mortali”, Achille Lauro ha stabilito una nuova direzione artistica, ed è pronto a continuare a superare i confini e ad affascinare il pubblico per gli anni a venire. L’album si presenta come un’opera matura, un viaggio introspettivo che conferma la crescita artistica di Lauro e la sua capacità di connettersi con il pubblico a un livello emotivo profondo. La scelta di un suono più essenziale, pur mantenendo elementi di modernità, sottolinea la volontà dell’artista di tornare alle radici della canzone d’autore italiana, offrendo un prodotto autentico e ricco di significato. La critica specializzata ha accolto positivamente l’album, lodando la capacità di Lauro di reinventarsi senza perdere la propria identità artistica. “Comuni Mortali” si preannuncia come uno degli album più importanti dell’anno, un’opera che segnerà un punto di svolta nella carriera di Achille Lauro e che lo consacrerà come uno dei più importanti cantautori italiani contemporanei.
